La scienza del Kriya Yoga

Il Kriya Yoga è un semplice metodo psicofisiologico attraverso il quale il sangue umano viene decarbonizzato e ricaricato con ossigeno. Gli atomi di quest’ossigeno extra sono trasmutati in corrente vitale che ringiovaniscono il cervello ed i centri spinali. Fermando l’accumulo di sangue venoso, lo yogi è in grado di diminuire o prevenire il decadimento dei tessuti. Lo yogi avanzato trasmuta le sue cellule in energia.

Il Kriya Yoga è stato menzionato due volte da Lord Krishna, uno dei più grandi profeti dell’India, nella Bhagavad Gita. In una delle strofe leggiamo:
“Offrendo il respiro inalante in quello espirante ed offrendo il respiro espirante in quello inalante, lo yogi neutralizza entrambi i respiri; in questo modo egli rilascia il Prana dal cuore e porta la forza vitale sotto il suo controllo.” —Bhagavad Gita IV:29

L’intepretazione è: “Lo yogi arresta il decadimento del corpo assicurando un supplemento addizionale di Prâna (forza vitale) acquietando le azioni dei polmoni e del cuore; egli arresta inoltre le mutazioni della crescita nel corpo attraverso il controllo dell’apana (eliminandone la corrente). Così, neutralizzando il decadimento e la crescita, lo yogi impara il controllo della forza vitale.”

EVOLUZIONE SPIRITUALE ACCELERATA CON IL KRIYA YOGA

“Il Kriya Yoga è lo strumento attraverso il quale l’evoluzione umana può essere affrettata” spiegava Sri Yukteswar ai suoi studenti. “Gli antichi yogi scoprirono che il segreto della coscienza cosmica è intimamente collegato con la maestria sul respiro. Questo è il contributo unico ed immortale dell’India al tesoro di conoscenza del mondo. La forza vitale “Prana”, che è ordinariamente assorbita per mantenere le funzioni del cuore, deve essere liberata per attività più alte attraverso un metodo che calma e ferma l’incessante domanda del respiro.”

Il Kriya Yogi dirige mentalmente la sua energia vitale ruotando, su è giù, intorno ai sei centri spinali (medullare, cervicale, dorsale, lombare, sacrale, e plessi coccigei), che corrispondono ai dodici segni astrali dello zodiaco, il simbolico Uomo Cosmico. Mezzo minuto di rotazione dell’ energia intorno alle sensibili corde spinali dell’uomo portano effetti sottili nel progresso della sua evoluzione. Il respiro per gli antichi saggi è un “ponte” tra il conscio e l’ inconscio, tra l’umano e il divino.

COS’È IL PRÂNA

Il prâna sta allo yoga come l’elettricità alla nostra civiltà.
Dice Swami Sivananda: “Prâna è la somma di tutte le energie contenute nell’universo”.
Per gli yogi l’universo è costituito di Akasa, l’etere cosmico, e di Prâna, cioè “Energia”. Tutte le forme della materia nascono quando Prâna agisce su Akasa. In sostanza, questo concetto corrisponde a quello della nostra fisica nucleare che considera qualsiasi materia come energia “arrangiata” in maniera diversa.

Il magnetismo è una manifestazione di Prâna, esattamente come l’elettricità e la gravitazione. Tutto quel che si muove nel nostro universo manifesta Prâna, il vento soffia, la terra trema, l’ascia si abbatte, l’aereo decolla, la stella esplode e il filosofo pensa. Il prana è universale. Noi esistiamo in un oceano di Prâna del quale ogni essere vivente è un vortice. Secondo gli yogi, ciò che caratterizza la vita è la sua capacità di attirare del Prâna dentro di sé, di accumularvelo e di trasformarlo per agire nell’ambiente interno e nel mondo esterno.

Il Prâna è presente nell’aria; nonostante ciò esso non è né l’ossigeno, né l’azoto, né alcuno degli altri componenti chimici dell’atmosfera. Il Prâna esiste nel cibo, nell’acqua, nella luce del sole; con tutto ciò non è né le vitamine, né il calore, né i raggi ultravioletti. L’aria, l’acqua e gli alimenti veicolano il Prâna da cui dipende la vita.

Il Prâna penetra tutto il corpo, persino là dove l’aria non può arrivare.
Il Prâna è il nostro vero nutrimento, perché, senza di esso, non è possibile alcuna vita.
Lo stesso dinamismo vitale non sarebbe altro che una forma particolare e sottile di Prâna che riempirebbe tutto l’universo. La vita latente impregnerebbe in tal modo l’intero cosmo e, per potersi manifestare sul piano materiale, lo spirito si servirebbe del Prâna per manifestare il corpo e i suoi vari organi.

Gli yogi si spingono oltre l’affermazione dell’esistenza di questa energia che nessun fisico nucleare può negare. I Rischi proclamano – e ciò costituisce la base dello yoga – che il Prâna può essere immagazzinato e accumulato nel sistema nervoso, più particolarmente nel plesso solare. Essi, inoltre, pongono l’accento sulla NOZIONE CAPITALE ED ESSENZIALE che lo yoga ci dà il potere di dirigere a volontà questa corrente di Prâna mediante il PENSIERO.

La sienza del controllo del Prâna si chiama PRÂNAYÀMA
Prâna = somma delle energie universali
Ayàma = controllare, padroneggiare

IL PRÂNA DELL’ARIA

L’atmosfera è la fonte più importante di Prâna vitale. Parecchi millenni prima che la scienza scoprisse l’elettricità, gli yogi avevano rivelato che l’atmosfera vibra di una sottile energia e che questa costituisce la sorgente principale di tutte le energie in azione nel corpo umano. A questo proposito una delle affermazioni tra le più significative è quella riferita dal dottor Thérèse Brosse, di uno yogi il quale sostiene che “l’energia che gli consente di controllare il suo cuore è della stessa natura del fulmine”.

Se raffrontiamo le teorie yoghiche con le osservazioni e le scoperte della scienza occidentale, possiamo affermare che il Prâna dell’atmosfera è costituito – anche se non nella sua totalità, perlomeno in maniera preponderante – da particelle elettrizzate (in questo caso gli ioni negativi, uno ione è un atomo caricato elettricamente e gli ioni sono i veri operai della vita nella cellula, essi costituiscono in buona parte il suo potenziale vitale, cioè prânico) e d’altra parte, che esiste nel nostro corpo un vero e proprio metabolismo dell’elettricità attinta dall’atmosfera. Fred Vlès, professore della facoltà di medicina di Strasburgo e direttore dell’Istituto di Fisica Biologica, ha il merito di aver studiato approfonditamente il metabolismo dell’elettricità: “Tutti i fenomeni vitali sono accompagnati da ossidazioni o da riduzioni, senza parlare di altre funzioni e azioni assai più complesse addirittura all’interno della cellula nervosa. Gli altri metabolismi dipendono in qualche modo da questo metabolismo elettrico.

L’organismo assorbe l’elettricità atmosferica, l’utilizza e la scarica attraverso la pelle; più questo metabolismo è attivo, per effetto dell’assorbimento di ioni negativi e dell’evacuazione dell’elettricità eccedente, più l’essere è “vivo” e in buona salute. Il sole, i raggi cosmici, le masse d’acqua in movimento e in evaporazione, sono i fattori principali di ionizzazione e caricano l’aria di Prâna.